"...Il mio ricordo di bambina e della sartoria risale quando avevo circa 4 anni, correva l'anno 1960.
I miei genitori ed io abitavamo dove c’era il laboratorio quindi due stanze erano dedicate alla casa e il resto alla sartoria.
La mia mamma nella sua camera da letto faceva misurare gli abiti alle clienti ed io me ne stavo li ad osservarla, seguirla con attenzione, mi divertivo ad imitarla usando una bambola e degli spezzi di stoffe avanzate.
La sartoria aveva le macchine da cucire in una stanza e in un'altra erano collocati due tavoli con i modelli di cartone appesi alle spalle di questi.
Le ragazze, tutte giovani, lavoravano producendo abiti da comunione, da sposa e gli accessori per la sposa destinati alla vendita all’ingrosso.
Il mio papà era sempre impegnato a preparare scatole che contenevano la merce da spedire, andava lui alla stazione centrale per fare partire la merce.
Lui gestiva l'aspetto amministrativo e faceva anche da rappresentante della sua stessa ditta, quindi un factotum.
Invece la mamma, era la mente creativa, era brava a far tutto, un’autodidatta dalle mille risorse che ricamava, realizzava cappelli (modisteria), acconciature, e seguiva le ragazze insegnandole il mestiere sia del cucito che del taglio.
Da piccola la mia nonna mi raccontava che a Maria, così si chiamava mia mamma, l'aveva mandata dalla sarta ad imparare le prime nozioni, in quell’epoca era consuetudine, non avevano la possibilità di farla andare a scuola, dopo la terza media si usciva per lavorare!
Ma la D’Alessandro, grazie al grande loro impegno e quello dei nostri collaboratori che si sono alternati negli anni, cresceva sempre di più affermandosi in molte regioni di Italia isole comprese, dove i nostri prodotti venivano venduti dai rivenditori..."
Queste le parole di Annamaria D'Alessandro, oggi styilist di Maridà, che ha raccontato il passato su cui si fonda un'azienda moderna e dinamica, trasmessa di generazione in generazione.
